Messaggioda tartamau » lun ago 20, 2012 2:05 pm
Vero, ma il problema è di ordine di disponibilità e di costo. Non esistono mangimi equilibrati per tartarughe terrestri e quelli che ci sono hanno costi proibitivi se solo superi un certo numero di esemplari. Se poi andiamo a vedere la composizione di alcuni preparati in pellet per tartarughe vegetariane, scopriamo un tenore proteico che sfiora il 20% e che la composizione è stranamente molto simile ai mangini "dietetici" per cani. La differenza sta di fatto nel costo, MOLTO più abbordabile per questi ultimi. Diffidiamo sempre di ciò che ci viene fatto credere, leggiamo bene le etichette, che non possono mentire, e decidiamo in base a quanto ci sta scritto cercando prodotti analoghi. La logica del commercio e della produzione cerca sempre il miglior compromesso tra costi di produzione (compreso quello della materia prima e della sua scelta) e commerciabilità. Impensabile che un'azienda, se pur grande, acquisti un macchinario costosissimo e metta su una linea di produzione per prodotti di nicchia che non ripagherebbero mai il costo sostenuto, piuttosto si ricerca sempre di far produrre a terzi secondo le nostre esigenze e guarda caso, il mercato è fatto di cibi secchi per cani e gatti, si cambia dunque qualcosa ed ecco il prodotto "rivoluzionario" (ma uguale a tutti gli altri...). Per mia esperienza, un buon prodotto per cani a basso tenore proteico, cioè fino al 19-20% in proteine, non crea problemi se dato nei periodi caldi e ad intervalli di qualche giorno. Basta salire al 30% ed indirizzarsi verso gli alimenti per gatti, ed ecco che ci saranno ostruzioni intestinali e problemi al fegato ed ai reni.
Dimenticavo, evitiamo di dare cibi proteici oltre il mese di agosto al nord e settembre al sud, lasciamo che gli animali smaltiscano i metaboliti per tempo prima del letargo. Ormai le tartarughe a questo periodo hanno raggiunto, almeno gli animali subadulti e adulti, il loro peso maggiore, ed ormai non crescono più perdendo notevolmente l'appetito.
Un'altra dritta... Molti scelgono di mettere gli animali in cassoni (anche per ragioni più che corrette) per il letargo, forzando cioè il loro orologio biologico. Se l'animale non si è completamente ripulito dagli alimenti digeriti dall'ultimo pasto, la conseguenza più drammatica è il blocco intestinale con morte fulminea. Ricordiamoci, che mentre gli adulti tendono a ridurre l'alimentazione, i piccoli smangiucchiano sempre, e sono loro quelli di fatto più a rischio. Assicuriamoci dunque che siano passate almeno 2-3 settimane di digiuno vero prima di spostare gli animali per il letargo, ricordandoci di dare a loro la possibilità di avere il giusto microclima. Questo scongiurerà perdite di peso inopportune, spesso dovute unicamente alla disidratazione conseguente ad ambiente secco ed al blocco dell'assunzione di cibo (acqua).
Per finire ricordo che una tartaruga in buona salute che fa il letargo in posto ottimale, solitamente ha una perdita ponderale minima, se non in alcuni caso un incremento. Questo deve far comprendere che l'animale non solo non ha perso liquidi, ma li scambia attivamente attraverso la cute! E ciò non solo durante il letargo, attenzione.
Per concludere, io ho faticato non poco a trovarmi il veterinario di fiducia. Se il veterinario che dici aver scritto certe cose avesse solo fatto una ricerca bibliografica SERIA, nonché un'esperienza se non a parole, certe cose non le avrebbe scritte. Tu hai ragione nel dire che non potevi che fidarti, ma è pur vero che in questi libri le stupidaggini si sprecano ed alcune è in grado chiunque di trovarle, ergo dovrebbe venire il dubbio che ciò che è stato scritto in altre parti non sia poi così assoluto.
In un centro di recupero dove venivano alloggiati animali di sequestro, al mio appunto che tenere le tartarughe all'ombra nelle voliere dei pappagalli con fondo in cemento era sbagliatissimo (erano poi tutte mischiate), mi è stato risposto, era un veterinario attenzione, che le tartarughe cercano l'ombra!
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