Rucola ha scritto:fleming76 ha scritto:E perchè le autorità dovevano prevedere anche un tipo + grande, + traumatico per gli animali, che non si trova in Italia ed Europa, ma solo in Cina????
Quale vantaggio ci sarebbe stato???
Te lo ripeto: HAI PRESENTE COSA SONO 25/100 DI mm?
Prendi un calibro porta la lettura a 25/100 e renditene conto, sicuramente gli animali di un anno non avranno nessun trauma.
Se le autorità non fissavo le dimensioni, ma indicavano un max. ne avrebbe beneficato la concorrenza, forse qualcuno pensava ad una importazione, non certamente io, ormai mi sono stancato, quest'anno farò come nel 2008, distruzione totale delle uova così ho risolto il problema all'origine.
Rucola ha scritto:Mi arrendo, sono arrivato alla conclusione che in via di estinzione non sono le tartarughe, ma il BUONSENSO,
Ciao a tutti
La Sivae non ha mai preso posizione sul discorso dei microchip nelle tartarughe e non mi risulta che sia stata interpellata come tale (oltre al fatto che nel caso avrebbero dovuto sentire anche la controparte) ed i Ministeri competenti si sono affidati a tecnici di loro fiducia, evidentemente superpartes.
Con aghi così piccoli non c'è alcuna necessità di punti di sutura e nel giro di poche ore il taglietto inizia a richiudersi.
Flavio ha scritto:La Sivae non ha mai preso posizione sul discorso dei microchip nelle tartarughe e non mi risulta che sia stata interpellata come tale (oltre al fatto che nel caso avrebbero dovuto sentire anche la controparte) ed i Ministeri competenti si sono affidati a tecnici di loro fiducia, evidentemente superpartes.
Con aghi così piccoli non c'è alcuna necessità di punti di sutura e nel giro di poche ore il taglietto inizia a richiudersi.
Siccome non mangio ne a casa tua, ne a casa di Bielli, non vedo la necessità di schierarmi ne a favore dell' uno ne dell' altro.
Quanto ho riportato, è stato detto in una conferenza pubblica, in occasione del Tartabeac 2011,davanti ad un cospiquo numero di persone.
La SIVAE, tramite i suoi iscritti stà ( o stava ) facendo una valutazione sulle modalità e zona di inoculo ottimale,( spero converrai che i veterinari che si occupano di tartarughe, esotici ed affini, avranno una casistica maggiore su cui lavorare ) ad uso proprio ed eventualmente di chi ne fosse interessato, ( a me è stato chiesto dove preferivo farlo inserire ed io ho espresso la mia volontà ).
Sull' interpellazione da parte dei ministeri, non saprei risponderti, in effetti se rileggi i post precedenti quella è una frase tua.
Ricordo che Bielli affermava che il punto di sutura, serviva ( sempre sulla zampa ) ad escludere una seppur piccola percentuale di fuoriuscite del chip ( non ricordo quanto % ) a poche ore dall' inoculo.
P.s. la SIVAE ( per correttezza ) non è un sindacato ma una società, intesa come associazione di iscritti operanti in un determinato settore.
massimiliano ha scritto:anche il discorso della movimentazione..ok che l'allevatore possa cedere una baby e chi la prende ci pensa lui al microchip, ma era proprio necessario subordinare il tutto al parere di una commissione scientifica che risponde dopo quanto ? mesi?
di movimentazioni non ne ho mai fatte , ma sono sicuro che se dovessi dare una baby hermanni a qualcuno e gli dicessi di firmare un modulo, anticipare le spese, aspettare qualche mese e poi venirsi a prendere la tarta, poi portarla dal veterinario per microchip e comunicarlo al cites), bèh o gli passa la voglia di prendersi una tarta o prima va a vedere cosa trova in un negozio di animali (e torniamo al discorso delle tarta di importazione).
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