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Messaggio inserito da Ale
Simona, sono d'accordo con te, e sono assolutamente grato a Maurizio per la sua disponibilità; e non vorrei passasse l'idea che in questo forum incitassimo all'illegalità per una forma di protesta, ci mancherebbe, nulla di più sbagliato.
Io sono pienamente dalla parte dei sostenitori delle indagini parentali allo scopo di ottenere i cites; ed ho ringraziato Sandra al telefono per il lavoro immane che ha fatto.
Chi vuole vendere in allegato A è giustissimo che si adegui ad un protocollo riconosciuto a livello europeo, per quanto questo sia articolato. Quello su cui ho da ridire, come ho già scritto, è inerente la possibilità di ottenere le stesse semplificazioni che in altri paesi hanno prodotto dei risultati apprezzabili. E mi riferisco alla possibilità di far "girare" tartine vendibili, nate in cattività, in quantità tale da far veramente concorrenza al mercato nero. Questa situazione, da noi, sarà possibile solo quando molti allevatori riusciranno ad ottenere la anscita delle nipoti (che dovrebbe poi decretare il passaggio in cites di tutto l'allevamento).
Questo penso sia il pensiero della maggior parte di noi sul forum; ma mi sembrava che ci fosse una tendenza a dar peso solo al pensiero di chi si lamentava e volesse continuare a fare i cavoli suoi in barba alle normative.
Vorrei chiudere questa spiacevole discussione, ricordando che i problemi nascono dalle deroghe concesse in passato. I paesi europei che non ne hanno do, adesso hanno allevatori riconosciuti ai quali tutto è più semplice.
Il mal costume di cercare il maggior numero di riproduttori per avere a sua volta un gran numero di piccoli da vendere con finte cessioni gratuite, ha poi reso la situazione attuale paradossale. Pochi si cono tenuti i piccoli pregiudicandosi, ma vorrei sottolinearlo SOLO PER QUALCHE ANNO, la possibilità di ottenere i Cite.
E' comunque importante che queste persone si muovano comunque subito richiedendo i certificati in fonte F dei piccoli, previa microchip per i genitori. Da qui il passo successivo sarà quello di portare a riproduzione la prima generazione che a quel punto sarà certificata nata in cattività e quindi poi sarà tutto più veloce e semplice.
Nel frattempo, chi ha poco spazio dovrà ridurre le nascite, ma per molti implicherà unicamente il non mettere le uova in incubatrice.
Chi viene riconosciuto, così hanno promesso, avrà poi un iter più veloce e semplice in futuro.