Citazione:
Ma queste cisti canine, che diavolo sono?
Il parassita al quale si fa riferimento è l'Echinococcus granulosus, che, nell'uomo, provoca le così dette cisti da echinococco (o cisti idatidee). Il parassita è una tenia il cui ospite definitivo è il cane o il gatto, nei quali si localizza a livello intestinale. Le uova del parassiti (vermi molto piccoli di appena 3-4 millimetri) vengono eliminate con le feci dagli animali infestati. Se ingerite dall'uomo (ospite intermedio) la digestione del guscio ad opera del succo gastrico determina la liberazione dell'embrione larvale (embrione esacanto).
La larva, attraverso la penetrazione della parete gastrica o intestinale entra nella circolazione portale e raggiunge in primo luogo il fegato, che è quindi uno degli organi più colpiti. Se alcune larve superano il fegato queste possono localizzarsi a livello polmonare, renale ed in pratica qualsiasi organo può essere infestato. Nel punto in cui si annida, principalmente fegato e polmone, l'embrione inizia il suo sviluppo dando luogo ad una vescicola (idatide) che lentamente si accresce, raggiungendo dimensioni a volte paragonabili a quelle di una testa d'uomo!
L'idatide produce un gran numero di scolici, ciascuno dei quali, se ingerito da un ospite definitivo (ad esempio un cane che mangia una preda infestata)può formare una tenia adulta. La cisti, che come ho detto, può raggiungere notevoli dimensioni, può originare al suo interno altre cisti più piccole (cisti figlie). L'echinococcosi umana è in genere determinata dalla convivenza con cani o gatti infestati dalla tenia adulta. Le uova emesse con le feci del cane contaminano l'ambiente e, specialmente con le mani, vengono portate alla bocca. L'idatidosi polmonare umana può anche essere provocata dalla inalazione di uova sospese nel pulviscolo atmosferico quando a causa delle condizioni ambientali avviene l'essicamento delle feci contaminate. L'echinococcosi è diffusa in alcune regioni, specialmente dove è diffusa la pastorizia e dove il cane si ciba di carni crude di prede o di pecora, frequente portatrice di cisti idatidee. Gli organi più colpiti nell'uomo sono il fegato, i polmoni, i reni, la milza, lo scheletro, l'encefalo (cervello).
I sintomi possono essere dovuti alla compressione di strutture circostanti per la crescita, al malfunzioinamento dell'organo colpito. La rottura della cisti con liberazione del liquido determina reazioni allergiche che possono andare dalla semplice orticaria fino ad un fatale shock anafilattico. A causa della rottura della cisti madre si può avere una disseminazione di cisti figlie, soprattutto nella cavità addominale o nel polmone, con successivo sviluppo di queste ultime nelle sedi raggiunte.
La terapia consiste primariamente nella asportazione chirurgica della cisti quando possibile.
Le tartarughe non sono ospiti definitivi di echinococcus granulosus pertanto non ci si può infestare da loro di QUESTO parassita.