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Messaggio inserito da yuri
il Problema di fondo del discorso di Luca è di non conoscere per nulla l'Herpes.
se l'herpes è in fase latente, quindi la malattia non è manifesta e la tarta non ha nessun sintomo, il virus non è in giro per il corpo, ma si è " rifugiato” nei gangli celebrali. In nessun modo è possibile diagnosticare l'herpes,sia clinicamente che visivamente, l'unico modo è sopprimere la tartaruga e prelevare un pezzo del ganglio. Quale allevatore è disposto per pura curiosità ad uccidere una delle sue tartarughe per vedere se nell’allevamento è presente Herpes?In questo stadio la malattia, fino a prova contraria!, non è infettiva, questa fase può durare anche tutta la vita della tartaruga e mai manifestarsi e la tarta muore di vecchiaia o altro.
Altre volte spesso in seguito a stress o abbassamento delle difese immunitarie, in virus torna in circolo nell’organismo, la tarta allora si presenta malata, scolo nasale stomantite apatia e spesso morte veloce. In questo stadio la malattia è molto infettiva ed è diagnosticabile con la Pcr o l'Elisa(come dice giustamente Matteo ), ma anche in questo caso si possono avere dei falsi negativi e forse anche falsi positivi, la tarta è malata ma dalle analisi risulta non infetta.
I test si possono fare in Italia a Milano presso il S.Raffaele dal grande DR.Origgi oppure in germania all università di Hockenheim.
in questo discorso,che penso avrò fatto una decina di volte,puoi capire che un allevatore non puo sapere se la sua tarta è infetta se il virus si latentizza, se ti presenta una tarta moribonda allora puo saperlo.
tante volte è stato diagnosticato l'herpes solo con un esame visivo senza analisi di laboratorio, l'affidabilità equivale a 0 perchè chi è in grado di riconoscere l'herpes ad occhio sa anche che è necessario avere una conferma con le analisi, chi non richiede le analisi spesso non è competente in questa malattia. non è sempre così al 100%,ma quasi
poi.come si fa a stabilire chi è l'untore?le tarta del venditore o le tarta dell acquirente?.
anni fa ho dato via la mia femmina di pardalis e dopo 5 mesi chi l'ha comprata mi ha contattato dicendo che la tarta aveva l'herpes e rivoleva i soldi perchè l'avevo fregato.Visto che ero sicuro della salute della pardalis(difficilmente sopravvive all’ herpes) , ho chiesto in giro, è ho saputo che da circa un anno aveva l'herpes nel suo allevamento e aveva perso tutte le hb e le greche erano in cura. ho saputo che la pardalis era stata messa in comunità con le testudo (anche se mi diceva il contrario),se io non ero molto amico del suo veterinario e di molti suoi conoscenti, la voce che aveva messo in giro che io avevo venduto una pardalis perchè aveva l'herpes,ancora circolerebbe
L’acliclovir (zovirax) è l’unico antivirale esistente e viene usato anche per le tartarughe insieme a una terapia antibiotica per le possibili infezioni batteriche secondarie puo essere risolutivo e salvare la tartaruga, ma mai e poi mai,eliminerà il virus dal suo organismo.
In italia il virus erpetico è molto presente,le greche sono abbastanza resistenti e spesso sono il serbatoio del virus. Non se ne sente tanto parlare, perché si sa, difficilmente chi ha l’herepes lo va a sbandierare ai 4 venti, anche perché esiste l’usanza di cedere gli esemplari infetti al primo malcapitato.
Finisco il mio solito papiro con un domanda:Rosbif per la pardalis il veterinario ha fatto fare le analisi a milano o in germania?
Yuri, sulla parte in rosso ti devo contraddire per il semplice fatto che, se fosse vero ciò che tu hai scritto, ci troveremmo di fronte alla presenza di molecole estranee che non vengono riconosciute come tali dall'organismo, e questo non è normalmente possibile.
Il fatto che un virus non sia passato ancora alla fase in cui l'infezione è manifesta, non implica il non riconoscimento della sostanza in questione come estranea all'organismo.
Di norma, una volta che l'organismo ha appurato che c'è qualcosa di "non se" mediante il sistema immunitario, si ha l'attivazione proprio di quest'ultimo a prendere le dovute precauzioni.
Che poi le particelle virali in giro siano trascurabili perchè queste hanno un tessuto preferenziale in cui rimaner latenti (in questo caso i gangli spinali), questo è un altro discorso; ma comunque ciò non implica affatto che il sistema immunitario venga eluso. Il problema è verificare cosa questo sarà in grado di fare quando la progenie virale, che si genera a seguito della replicazione del genoma delle particelle infettanti, comincia ad invadere il tessuto bersaglio(gli epiteli di rivestimento nel caso specifico).
Tutto ciò per dire che non occorre sacrificare l'esemplare per capire se è infetto, ma basta un semplice esame sierologico per ricontrare sia l'eventuale presenza di anticorpi contro il virus che la presenza diretta del genoma virale (qualche particella in giro si rinviene sempre).
E' un po' lo stesso discorso dell'HIV (ovviamenta stiam parlando di famiglie di virus ben diverse tra loro, eh!): una persona è sieropositiva nella ricerca di quel tipo di anticorpo proprio perchè l'0organismo si è accorto dell'intruso e reagisce, ma questo è latente nel suo tessuto bersaglio, cioè le stesse cellule della linea bianca (ovvero quelle preposte alla difesa....sigh!). Quando il virus "si sveglia", l'infezione si manifesta e si ha AIDS.