Messaggioda pminotti » ven feb 08, 2008 10:59 pm
Mettiamoci pure il cuore in pace.
Avevo scritto una mail alla Dottoressa D'angelo, che mi ha appena confermato che non è possibile identificare le sottospecie a vista.
Credo non ci siano problemi a riportare la risposta.
"La variabilità morfologica della trinacris (ex orbicularis) è esagerata.
Ma su grandi numeri si può identificare il o i morfotipi più frequenti.
Nello specifico il morf. orbicularis e il maculosa.Per parlare più
semplicemente quello a pallini gialli su fondo verde scuro e quello
somigliante ad una Hermanni (con gli anelli di accrescimento). Poi c'è
l'intermedio tra i due.
Tornando alla tua domanda credo che sia difficilissimo distinguere solo per
via morfologica le varie sottospecie. In realtà alcune (vedi E.o. luteofusca
con olotipo completamente chiaro (beige))sono completamente diverse dallo
standard, altre molto più "normali" come anche la trinacris come ho già
detto che ha tutte le variabili della orbicularis.
Ci sono però alcuni caratteri "caratterizzanti", vedi il colore dell'iride
nei maschi o ancora la colorazione del piastrone, la forma delle macchie, la
colorazione della gola etc.
Il prof. Fritz determinò le prime sottospecie solo morfologicamente, poi
però con l'avvento della genetica alcune distinzioni furono confermate altre
no.
Un occhio esperto coglie comunque le variazioni, ma non credo possa essere
un metodo sicuro per distinguere le sottospecie."
Quindi ci resta il DNA.