Geo & Geo / discussione legislazione

Sezione dedicata a fiere, mostre, Acquari e Bioparchi inerenti le tartarughe.
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Carmen
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Messaggioda Carmen » dom dic 31, 2006 2:35 pm

A parte che il censimento per gli animali in via d'estinzione viene fatto persino per le tigri: è più facile trovare e marchiare una tigre o una tartaruga?
Io credo che invece sia un compito ben più semplice censire le selvatiche che censire tutte le altre.
Guarda che non vivono sparpagliate, le persone che abitano dove ci sono, sanno benissimo dove trovarle, sanno anche le ore in cui trovarle: come credi che i bracconieri possano in un paio di giorni riempirsi il bagagliaio con 30, 40 esemplari adulti?
In letargo non credo proprio che le trovi.
Il fatto che poi non sia giusto: invece è giusto marchiare quelle in cattività? marchiarne o microchipparne milioni anzichè centinaia?
E perchè? mica corrono rischi quelle in cattività, quelle selvatiche dopo che le hai marchiate le hai salvate!!!!

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platysternon
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Messaggioda platysternon » dom dic 31, 2006 3:16 pm

Un bel progetto, con i dovuti permessi se fosse possibile averne, sarebbe quello di prelevare esemplari puri in natura da ogni zona in cui ci sono e creare in cattività dei gruppi riproduttivi per avere la possibilità di salvare la locality nel malaugurato caso si estinguesse in natura.In questo modo riusciremmo a conservare i geni di tutte le locality italiane (es quelle pugliesi,quelle sarde, quelle toscane etc) per creare altri ceppi riproduttivi fino ad arrivare al punto da poterle liberare nelle stesse zone che magari per allora saran diventate protette.

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yuri
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Messaggioda yuri » dom dic 31, 2006 4:10 pm

credo che sia molto più facile trovare una tigre,lascia impronte e graffi sulle piante per marcare il territorio poi basta aspettare e la tigre trova te;).
lo so che in letargo non si trovano per questo dicevo di censire quelle in cattività in inverno,così se qualche furbo vuole andare a catturarle per regolarizzarle non riesce a farlo
Sul fatto che sia facile trovarle tutte in natura ho i miei dubbi per due motivi:
1)in zone con la macchia mediterranea come in sardegna sicilia e estemo sud può essere un po più facile,ma in altre zone come abruzzo,molise toscana lazio le tartarughe vivono nei fossi spesso impenetrabili(risulta difficile scovarci un cinghiale con i cani...)
2)per il secondo motivo ti raccondo una storia,circa 5 anni fa mio zio che è sardo ed è un costruttore edile ha acquistato una vecchia villa disabitata da circa 20 anni, con un grosso giardino recintato.un giorno mi dice che la villa è strapiena di tartarughe, evidentemente i vecchi proprietari le raccoglievano da tempo.aveva informato chi di competenza della presenza di queste tartarughe e che in inverno sarebbero iniziati i lavori di abbattimento totale e nuova ricostruzione,era facile da immagginare la fine che avrebbero fatto le tartarughe.
Le autorità se ne sono fregate del fatto.Anche quell'anno ho passato le vacanze in sardegna e con la collaborazione dei miei cugini quasi ogni giorno passavamo diverse ore in quella villa a catturare le tartarughe(tutte marginate e il 70% erano grossi maschi).Tutte quelle prese sono state portate in barca in un isoletta XXXX che tra l'altro è parco con divieto di attracco.dopo una settimana le tartarughe sembravano terminate, ma...col cavolo!!ogni tanto ne riuscivano qualcuna,e prima dell inizio dei lavori ne sono state trovate altre e 20.
ho trovato anche moltissimi piccoli uccisi dai corvi ma nessuna tartaruga sotto i 15 cm, e sono sicuro che qualcuna c'èra.
Posso capire che il giardino aveva una zona di rovi e molti buchi scavati dalle tartarughe e non era piccolo,ma sicuramente l'ambiente era molto meno impervio di una normale zona frequentata dalle tarte
Naturalmente si fa per scambiare opinioni e non ti voglio convincere delle mie idee

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yuri
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Messaggioda yuri » dom dic 31, 2006 4:17 pm

e poi come le marchi?quelle in cattività basta fotografarle e chipparle e poi averle sempre con il suo doc,fare le foto di quelle in natura non va bene ci vuole un database assurdo,nel senso ti controllano una tartaruga che fanno?, la raffrontano a tutte le foto di tutte le selvatiche dell'europa.marchi indelebili non esistono.c'è della gente che in passato per vendere delle tartarughe rubate da un centro che le aveva marchiate ha fatto un bel lavoretto con il flessibile abrasivo,dopo un anno sembra una normale vecchia micosi

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Carmen
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Messaggioda Carmen » dom dic 31, 2006 6:39 pm

Un bel buco con un anello e una targhetta di riconoscimento?
Un buco non si rimargina e se si tappa si vede subito che è stato tappato!!!
Cruento?
Non troppo, visto che il gioco in questo caso vale certamente la candela.
Vi ricordo la storia dei corni di rinoceronte: c'è chi ha acchiappato vivi i rinoceronti e gli ha segato i corni per evitare che i cacciatori di corni li facessero fuori per prenderglieli.
Cosa è un buco in un carapace in confronto?
ovviamente fatto sotto controllo veterinario.

Comunque il problema è che nessuno spenderà mai tempo e soldi per fare un campo da quelle parti e censire e marchiare le tarte!!!

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Ale
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Messaggioda Ale » dom dic 31, 2006 6:59 pm

Bè, in effetti la marcatura resta comunque una pratica molto usata dagli esperti e non mi sembra poi così cruenta; poi anch'io son convinto che i bracconieri ne sanno una più del diavolo in merito alle abitudini delle tarta, e qundi su come scovarle, per cui non credo sia quest'impresa trovare le tartarughe da marcare. Però il punto è sempre lo stesso, e cioè che ci si deve battere per rendere più conveniente l'acquisto di un esemplare nato in cattività rispetto ad uno catturato,il che renderebbe non necessaria alcuna marcatura.

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DelorenziDanilo
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Messaggioda DelorenziDanilo » lun gen 01, 2007 6:29 am

Carmen ma come puoi pensare di trovare tutte le tartarughe sparse in natura in tutta italia?
mi sa che non ti rendi conto dell'impossibilità della cosa.. ce ne sarà una ogni 1000kmq.. ma è una cosa che non sta ne in cielo ne in terra!!!!!


la soluzione deve essere un'altra... e non deve recare nessun danno alle tarta! (anelli chip o altre schifezze del genere!)

Raccogliere qualche esemplare in natura da utilizzare come "riproduttori e rilasciare i piccoli potrebbe essere già più sensato ( anche se non risolve il problema del bracconaggio), ma si rischia sempre quello che è successo al centro in madagascar...(e comunuqe quando le rilasci prima o poi finiscono nelle mani dei bracconieri!)


resto dell'idea che la soluzione migliore sia selezionare un tot di allevatori seri e capaci e dare a loro la possibilità di riprodurle per coprire le richieste del "mercato".. (tanto le richieste del mercato ci sono..regolari o no che siano) e se non ci sono tarta regolari a disposizione, ci saranno sempre più bracconieri!

l'obbiettivo deve essere quello di aumentare il numero di esemplari (di cui si conosce la provenienza e la specie esatta), e in più fare in modo che se qualcuno riceve gli esemplari dagli allevamenti venga informato su tutte le necessità degli esemplari.

Il TCI ha già tutte le schede semplificate proprio per fare in modo che aumenti l'informazione di base a chi decide di accogliere una tarta .. in modo che chi riceve la tarta si renda conto senza falsità (come viene fatto adesso da molti commercianti) delle reali necessità della tarta in questione.


Di proposte il TCI ne avrebbe diverse.. adesso quello che conta però sarebbe che gli enti che possono migliorare le cose ci degnassero di ascolto!

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Messaggioda tartafede » lun gen 01, 2007 2:06 pm

a volte ci metto delle ore a censire le mie ........ che si trovano ....relativamente in pochi metri quadri .... e non proprio direi impervi come sicuramente è in natura !!!!

non dico altro...;)

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Messaggioda n/a15 » lun gen 01, 2007 6:31 pm

sacrosanto quanto scritto da Agostino: se fossero reperibili le europee terrestri pochissime persone acquisterebbero esotiche o acquatiche americane. Non pensavo a dei veri e propri divieti, ma a delle forti restrizioni in materia di importazioni. Più che altro per le acquatiche (visto che le terrestri esotiche vengono oramai riprodotte in Italia: vedi sulcata e pardalis).

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Messaggioda n/a15 » lun gen 01, 2007 6:34 pm

E' anche vero che il divieto genera il bisogno. Nella Carolina del Nord le trachemys sono state proibite alla vendita. Un sacco di gente si fa due ore di macchina per raggiungere la Carolina del Sud, dove invece la vendita è ancora consentita, per acquistarle. Sono certo che se non fossero state vietate la maggior parte di loro non lo farebbe (le hanno avute sotto il naso fino al giorno prima e non le avevano mai acquistate)

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Messaggioda platysternon » lun gen 01, 2007 8:48 pm

io non ho mai visto un microcip e non so che dimensioni abbia e che problemi possa causare.voi a che età le cippereste?secondo me è l'unico modo per evitare truffe coi documenti e scambi o sostituzioni non consentite.

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Messaggioda luca1988 » lun gen 01, 2007 8:50 pm

se è come quello dei cani è appena più largo di una mina della matita e lungo circa 5mm

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DelorenziDanilo
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Messaggioda DelorenziDanilo » lun gen 01, 2007 10:38 pm

i chip sono "abbastanza piccoli" se vengono utilizzati nelle ADULTE, però lo trovo un rimedio a dir poco disgustoso, macabro, e che sottolinea quanto sia cretino l'uomo.

E' qualcosa di assurdo pensare che per un problema burocratico dell'uomo debbano rimetterci gli animali infilandogli un aggeggio elettronico dentro il corpo, rischiando rigetti ed altro ancora.

Le tartarughe hanno già abbastanza problemi (di malattie e di sopravvivenza). se ci mettiamo anche a infilargli immodizia dentro l'organismo volontariamente siamo proprio tutti fuori di testa.

..scusate lo sfogo ma davanti a ste cose non resisto..

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fabio
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Messaggioda fabio » mar gen 02, 2007 11:22 am

hai proprio ragione per delle idee stupide e assurde di ALCUNE persone non devono rimetterci gli animali!!!!!

luca1988
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Messaggioda luca1988 » mar gen 02, 2007 11:53 am

Anche io sono daccordo con te Danilo..So dei chip perchè l'ho dovuto mettere ai miei cani..


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