Kinixys erosa

Letargo, cure, accoppiamento, deposizione ecc.
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Guscioduro
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Messaggioda Guscioduro » dom mar 15, 2009 10:55 am

Eh, Giovanni...

su certe specie, bisogna essere dei "pionieri" sull'allevamento e mi tocco pure io.:D
Peccato che gli ungheresi non parlino inglese.B)

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Luca-VE
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Messaggioda Luca-VE » dom mar 15, 2009 11:34 am

Citazione:
Messaggio inserito da Guscioduro

Eh, Giovanni...

su certe specie, bisogna essere dei "pionieri" sull'allevamento e mi tocco pure io.:D
Peccato che gli ungheresi non parlino inglese.B)


Ma in realta' spesso e volentieri lo parlano meglio di noi ( di me ci vuole poco...), quello di cui sono "avari", per vari motivi, e' piuttosto di pubblicazioni e scritti che diventino alla portata di tutti.
Purtroppo e' piu facile per un pinco pallino qualunque (come il sottoscritto) fare divulgazione piuttosto che per moltissimi allevatori con i controfiocchi nell' est Europa.

Giovanni S
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Messaggioda Giovanni S » dom mar 15, 2009 2:12 pm

In passato andavo spesso in giro per allevamenti privati e zoo, sia in Europa che in America del nord e sud.
Quando conosci gli allevatori bravi e stai davanti a loro, la lingua non è un problema, a patto di avere delle basi di conoscenza della materia analoghe.
Ricordo di aver visitato parecchi centri dell'Europa dell'est già una 15ina di anni fa e molti ungheresi, cechi, slovacchi e tedeschi dell'est, si ingegnavano per sbarcare il lunario (dopo la caduta del muro)con l'allevamento di rettili, alcuni erano bravissimi, con un approccio nell'allevamento magari differente dal nostro, ma a volte più efficace. Conosco Tedeschi, Austriaci ed Olandesi, ma anche Americani che fanno di questa passione una ragione di vita, gente "dotatissima" nell'allevamento, con quella sensibilità che fa la differenza (anche qui sul forum ne ho trovati un bel pò).
Ho notato che spesso il successo è questione di un trucchetto apparentemente banale (ovviamente possedendo le basi ed anche buone) e chi lo scopre di solito non ha problemi a condividerlo.
Una volta ero per lavoro, al Columbus Zoo in Ohaio ed ho conosciuto Ron Hatcher che lavorava nel dipartimento rettili e che mi ha fatto da cicerone nella visita agli impianti, ebbene, un paradiso di sapere e di risultati incredibili che non mi dilungo ad elencare. Però vidi quasi tutte le tartarughe che conoscevo e loro le riproducevano tutte!
Al tempo all'Acquario avevamo un gruppo di riprodutto di Pyxis che io e Riccardo avevamo studiato in natura e portato a Genova per un programma di riproduzione in cattività, fino ad allora, malgrado fossero sane, adulte e ben tenute, non avevano mostrato alcuna intenzione di riprodursi, Ron non sapeva più dove metterle da quante ne faceva ogni anno ed alla mia domanda mi rispose semplicemente che per Pyxis era solo una questione di luce: 12-12 si riproducono, 14-10 no. Risultato: applicato il "trucco" anche le nostre hanno cominciato a deporre ed a nascere.
Purtroppo i soli che conosco riprodurre l'erosa sono gli Ungheresi di cui sopra (ed in altri tempi ci avrei anche fatto un salto a trovarli.....).
Sono in accordo pieno con Guscioduro ed il fatto di allevare specie poco conosciute in questo senso, per me, a pensarci, è uno dei più forti stimoli.


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