Vengo al punto. Mi piacerebbe conoscere il vostro parere circa l'ibridazione di T. hermanni hermanni con T. hermanni boettgeri. Molti sconsigliano in modo più o meno deciso di lasciar accoppiare queste due, come definirle: sottospecie, varietà, fenotipi, ???, ma non mi è chiaro il perchè di questa raccomandazione. Ho letto, tra l'altro, il molto interessante articolo di Gionata Stancher (http://www.tartaclubitalia.it/il-proble ... o-di-vista) e ne ho apprezzato il valore scientifico e l'equilibrio. Devo però fare due considerazioni.
La prima riguarda le differenze esistenti tra specie, "sottospecie" e singoli individui. Io non sono un esperto di biologia/genetica delle tartarughe ma me la cavo con la genetica umana. Ora, nell'articolo di Stancher si parla dell'esistenza di un certo numero di differenze genetiche ( 6 ? ) tra T. hermanni hermanni e la specie più vicina T.horsfieldii, che scendono a 2 (?) differenze tra THH e THB (boettgeri). Mi permetto di ricordare a chi ha meno dimestichezza con queste cose, che il patrimonio genetico è contenuto in ciascuna cellula dell'organismo in un lungo filamento, il DNA, che è come un libro di molte pagine scritto con quattro sole lettere (le 4 "lettere" A, G, C, T corrispondono a quattro molecole diverse e non so per le testuggini, ma nell'uomo la sequenza conta circa tre miliardi di lettere). Le differenze di questa sequenza sono molto grandi tra specie animali molto diverse e si riducono molto se si considerano specie animali molto vicine (ad esempio, l'uomo e lo scimpanzè). Quello che però a volte sfugge è il fatto che anche all'interno della medesima specie (concetto questo abbastanza vago dal punto di vista genetico) esistono milioni di differenze tra individuo ed individuo; molte di queste differenze sono biologicamente irrilevanti, non modificano la funzione o la struttura della cellula, o se volete la anatomia e fisiologia del singolo individuo, ma alcune di queste lo fanno e sono alla base della biodiversità che è del tutto evidente anche all'interno della stessa "specie". Sarebbe quindi un errore concettuale pensare che tutte le THH sono uguali fra di loro e si distinguono dalle THB per due sole differenze genetiche. In realtà, il numero di differenze genetiche tra due THH è sicuramente molto, molto alto, così come lo è il numero di differenze tra due THB; quando però per varie ragioni (isolamento geografico o altro) si determinano accoppiamenti separati (nel caso delle hermanni potrebbe essere: di qua o di la delle Alpi orientali) ecco che si sviluppano disomogeneità di caratteri che interessano non solo due distinti individui ma piuttosto due gruppi di individui (fermo restando che all'interno di ciascun "gruppo" si mantiene comunque una grande variabilità interindividuale).
Se qualcuno sta ancora leggendo


Tutto ciò premesso, e mi scuso con tutti coloro che pur leggendolo abbiano trovato noioso, semplicistico e inutile questo post, la mia concreta domanda a ciascuno di voi è: fareste incrociare, una THH con caratteri tipici con TH con caratteri ibridi boettgeri ? per ora l'ho evitato, ma vacillo. Fatemi sapere,
