Curiosità emis obricularis

Letargo, cure, accoppiamento, deposizione ecc.
Avatar utente
pminotti
Messaggi: 864
Iscritto il: dom giu 18, 2006 4:10 pm
Località: Lombardia

Messaggioda pminotti » ven dic 05, 2008 1:40 am

Citazione:
Messaggio inserito da Agostino

Anche se per il momento in Italia è possibile vendere le Emys orbicularis alloctone, noi come Tarta Club Italia ci sentiamo in dovere di sconsigliarne vivamente l'acquisto.
Il rischio di un inquinamento genetico è altissimo e potrebbe rilevarsi un disastro. Non dimenticate che le Emys o. sono delle scalatrici formidabili ed è frequentissimo che riscano a fuggire.
Da tempo abbiamo segnalato la cosa alle autorità, al WWF e all'SHI, ma nessuno ha opreso posizioni.
Se è vero che il numro delle autoctone è fortemente diminuito per via della diminuzione degli habitat e inquinamento, però almeno sono rimaste geneticamente pure; "quindi poche ma buone".

In linea con questo concetto, al TARTARUGHE BEACH vietiamo la vendita delle Emys orbicularis.



Ma non sarebbe più semplice allevare le nostre sottospecie e vendere quelle?

Tra l'altro il grosso delle alloctone sono Orbicularis Orbicularis Tedesche o polacche, assolutamente analoghe a quelle presenti nei laghi alpini http://www.karch.ch/karch/i/rep/eo/eofs2.html e quindi, seguendo la corrente, nella pianura padana.

Avatar utente
Agostino
Messaggi: 5288
Iscritto il: sab mag 21, 2005 9:06 am
Località: Emilia Romagna
Contatta:

Messaggioda Agostino » ven dic 05, 2008 10:58 am

Mah! ho un pò di dubbi che dalle valli Svizzere riescano facilmente ad arrivare in Italia, se non l'hanno fatto in milioni di anni perchè dovrebbero farlo ora?

Invece il problema della commercializzazione è molto più complicato dal fatto che la specie è comunque inserita nella lista delle specie della Convenzione di Berna, come specie selvatica autotona. Fare delle modifiche agli elenchi credo sia un'impresa "titanica".

Avatar utente
GipTheCrow
Messaggi: 968
Iscritto il: dom dic 02, 2007 1:02 pm

Messaggioda GipTheCrow » ven dic 05, 2008 11:14 am

paolo ad ogni modo anche per la commercializzazione ci vorrebbe un documento valido per venderle, ed inserirle in cites renderebbe le cose più facili.
anche se poi il costo lieviterà.

Avatar utente
pminotti
Messaggi: 864
Iscritto il: dom giu 18, 2006 4:10 pm
Località: Lombardia

Messaggioda pminotti » ven dic 05, 2008 11:27 am

A dire il vero quelle del Lago Maggiore lo fanno da qualche millennio ;)

Le Emys si possono detenere se provviste di documento che ne attesti l'origine.

Non essendo CITES basta la fattura, ma compilare il modello CITES per fornire tutti i dati necessari non guasta.

Non penso che l'allevamento di esemplari selezionati e le procedure di registrazione costino più di quelle delle Hermanni, giusto per fare un esempio.

Per il resto penso che il nostro problema sia togliere di mezzo Trachemys e altre specie non europee piuttosto che ridurre le Emys.

Se mi scappa dal laghetto una Galloitalica o una Hellenica forse è meglio.

Se mai bisognerebbe evitare inquinamenti in Sardegna.

Su Ingauna e Trinacris ci sono un po' di dubbi sull'effettiva esistenza come sottospecie. Del resto lo stesso Fritz classifica la Trinacris come specie criptica.

Avatar utente
Agostino
Messaggi: 5288
Iscritto il: sab mag 21, 2005 9:06 am
Località: Emilia Romagna
Contatta:

Messaggioda Agostino » ven dic 05, 2008 12:08 pm

Il problema rimane sul fatto che a parte le pochissime persone che nel 92/95 ne dichiararono il possesso agli uffici CITES, ora come faresti a garantire che non siano state catturate da poco ?
Nessuno vuole certo ridurre le Emys anzi sono da proteggere, ma riprodurle deve essere fatto con molta ma molta attenzione.
Il TCI stesso sta lavorando su un nuovo progetto per un centro di allevamento delle Emys ma dobbiamo fare attenzione a chimarlo anche di riproduzione in quanto il mondo naturalistico e scientifico storce il naso, quindi cercheremo di fare le cose in modo da non essere criticati, procedendo con gli esami genetici di ciascun esemplare riproduttore e questi poi verranno inseriti in laghetti solo quando saranno certe le sottospecie.

Credete che i privati possano dare queste garanzie ? Forse qualcuno, ma credo siano pochissimi.

Avatar utente
Luca-VE
Messaggi: 8512
Iscritto il: mar mag 24, 2005 12:44 pm
Località: Venezia

Messaggioda Luca-VE » ven dic 05, 2008 12:14 pm

Certo che sarebbe piu' semplice,e sicuramente piu giusto, allevare e vendere le sottospecie "nostrane", ma vallo a spiegare a chi deve legiferare...[:142]

Avatar utente
Carmen
Messaggi: 6619
Iscritto il: mer mag 18, 2005 3:08 pm
Regione: Sardegna
Località: Sardegna

Messaggioda Carmen » ven dic 05, 2008 5:45 pm

Paolo, hanno ormai stabilito che le emys Sarde non appartengono a nessuna sottospecie a sè, ma sono Galloitaliche "pure".
Quindi, ipoteticamente anche se le mie toscane dovessero scappare e andare a finire in qualche bacino popolato da emys Sarde, non succederebbe proprio un bel niente!!!

Comunque, per rassicurare qualcuno, dalle mie parti non ci sono nè bacini d'acqua, nè emys !!!

Secondo me il problema maggiore sono tutte quelle emys d'importazione che possono essere commercializzate in Italia mentre le nostre non si trovano.

E se si trovassero le Emys Italiane al Tartabeach secondo me sarebbe molto meglio che non trovarne per niente....anche perchè poi chi le vuole e non le trova si rivolgerà sicuramente ai negozi che se le fanno arrivare da fuori.

Avatar utente
pminotti
Messaggi: 864
Iscritto il: dom giu 18, 2006 4:10 pm
Località: Lombardia

Messaggioda pminotti » ven dic 05, 2008 7:28 pm

Grazie Carmen.

Quindi anche le Capolongoi sono solo un'ipotesi?

A questo punto in europa abbiamo tre sottospecie.

Orbicularis
Galloitalica
Hellenica

Secondo me se facciamo una cosa sul genere del pedigree dei cani siamo a posto.

Sempre che non troviamo il modo di fare i test del DNA a prezzi accettabili.


Torna a “Acquatiche e Palustri”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 173 ospiti