Perchè muoiono?

Davide
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Messaggioda Davide » mer gen 14, 2009 11:13 pm

La diagnosi certa di infezione da herpes virus è solo sierologica o legata all'isolamento del virus. Se il prelievo di sangue non può essere fatto dalle piccole può comunque essere fatto dalla madre. Bisogna ricordarsi che esistono tartarughe portatrici sane del virus, le quali non presentano alcun segno di malattia ma trasmettono l'infezione a tutti gli altri individui dell'allevamento e agli embrioni prodotti nelle proprie uova se femmine. Le tartarughe portatrici sane possono a loro volta sviluppare la malattia in condizioni di denutrizione, raffreddamento, malattie per altre cause che comportano debilitazione. Nel caso di soggetti positivi all'herpes virus nel proprio allevamento è da ritenere che tutti presto diventeranno portatori, e molti svilupperanno la malattia in tempi diversi.
Chi ha animali positivi all'herpes virus nel proprio allevamento NON DEVE CEDERE né regalare alcuna tartarughina a nessuno, perché non farebbe altro che diffondere la malattia ad altri allevamenti. Allo stesso tempo NON DEVE ACQUISTARE O COMUNQUE PRENDERE NUOVI ESEMPLARI, i quali nella migliore delle ipotesi diventerebbero portatori, mentre nella peggiore si ammalerebbero e morirebbero ben presto.
E' per tutte queste considerazioni che è molto importante fare una DIAGNOSI CERTA, NON PRESUNTA di infezione da herpes virus. L'autopsia serve a ben poco, prima di tutto perché quasi nessun veterinario è in grado di farla (non si tratta di sbudellare un animale, ma di capire bene quali sono le alterazioni ANCHE MINIME che ci sono nei parenchimi e negli organi ed il loro possibile significato), secondo perché comunque non esistono lesioni patognomoniche da infezione da herpes virus (lesioni che se presenti sono indicative CON CERTEZZA ASSOLUTA di infezione da questo virus). Indispensabili dunque sono o le reazioni sierologiche o l'isolamento del virus da prelievi cellulari.

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giulietta
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Messaggioda giulietta » gio gen 15, 2009 4:17 pm

Ciao Davide allora il veterinario aveva ragione che può accadere che la madre sia portatrice sana.
Ma se risulterebbe che la madre è portatrice sana del virus, si può curare?
Non devo farla più accoppiare?

Davide
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Messaggioda Davide » gio gen 15, 2009 8:33 pm

Citazione:
Messaggio inserito da giulietta

Ciao Davide allora il veterinario aveva ragione che può accadere che la madre sia portatrice sana.
Ma se risulterebbe che la madre è portatrice sana del virus, si può curare?
Non devo farla più accoppiare?



la madre può essere portatrice, "al momento" sana, il che significa che, se infettata dall'herpes virus, può sempre ammalarsi, anche dopo molto tempo, in particolari condizioni di debilitazione fisica (ad esempio se si ammala di qualcos'altro e le difese immunitarie calano, l'herpes virus salta fuori).
E' brutto dirlo, ma se fosse positiva, farla accoppiare e far nascere nuovi tartarughini significherebbe aumentare la popolazione portatrice, comunque con elevata mortalità.
Non esiste al momento alcuna terapia efficace per debellare l'herpes virus.
Comunque, non fasciamoci la testa prima di essercela rotta, magari in questo caso l'herpes virus non c'entra nulla. ;)

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Ale
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Messaggioda Ale » gio gen 15, 2009 9:18 pm

Davide, però io non mi trovo tanto col fatto che la madre possa trasmettere il virus agli embrioni. :D
Gli herpes virus non hanno specificità per le cellule della linea germinale, quindi non dovrebbero proprio entrarci in quel tipo di cellula (parlo di ovociti e spermatozoi).
Poichè stiamo parlando di ovipari, non c'è nemmeno lo scambio ematico tra madre e prole.
Ma sopratutto ricordo le esperienze di varie persone, tra cui la storia di un utente (provo a cercarla, così ve la linko)che raccontò di una diagnosi certa di herpes viurus nel suo allevamento che gli fece fuori una quarantina di esemplari e che era letale soprattutto per i piccoli; lui raccontò che tutte le nidiate delle sopravvissute (evidentemente portatrici sane ma costituzionalmente più resistenti delle defunte) morivano puntualmente dopo poco dalla nascita. Il problema fu risolto non facendo mai incontrare le madri con le piccole per i primi anni di vita.
Cosa ne pensi?

Davide
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Messaggioda Davide » gio gen 15, 2009 9:41 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Ale

Davide, però io non mi trovo tanto col fatto che la madre possa trasmettere il virus agli embrioni. :D
Gli herpes virus non hanno specificità per le cellule della linea germinale, quindi non dovrebbero proprio entrarci in quel tipo di cellula (parlo di ovociti e spermatozoi).
Poichè stiamo parlando di ovipari, non c'è nemmeno lo scambio ematico tra madre e prole.
Ma sopratutto ricordo le esperienze di varie persone, tra cui la storia di un utente (provo a cercarla, così ve la linko)che raccontò di una diagnosi certa di herpes viurus nel suo allevamento che gli fece fuori una quarantina di esemplari e che era letale soprattutto per i piccoli; lui raccontò che tutte le nidiate delle sopravvissute (evidentemente portatrici sane ma costituzionalmente più resistenti delle defunte) morivano puntualmente dopo poco dalla nascita. Il problema fu risolto non facendo mai incontrare le madri con le piccole per i primi anni di vita.
Cosa ne pensi?




Sinceramente anch'io pensavo la stessa cosa, ma non è la prima volta che sento dire da veterinari che è possibile una infezione degli embrioni nelle uova da parte della madre (e Millefanti non è certo l'ultimo arrivato). Io non sono un veterinario, ma so di sicuro che le infezioni herpetiche nell'uomo (comunissime peraltro) non vengono trasmesse al feto, a parte quella da cytomegalovirus (che appartiene comunque alla famiglia degli herpesvirus) che invece si trasmette attraverso la placenta potendo causare anomalie fetali. Ma gli esseri umani non fanno le uova (almeno quelli che ho visto fin'ora ;)) , percui devo fidarmi di persone che presumo sappiano cosa dicono.
In ogni caso, sicuramente il contagio si verifica se i tartarughini nascono e vengono tenuti nel recinto insieme alla madre infetta. Forse se le uova vengono schiuse in incubatrice, se i tartarughini vengono allevati a distanza dall'allevamento infetto, se ci si attiene a scrupolosissime norme igieniche (disinfettarsi le mani dopo aver toccato soggetti infetti, cambiarsi le scarpe dopo aver camminato nel recinto dove si trovano individui contagiati, evitare che gatti, cani o altri animali passino da un recinto all'altro.....) è possibile che i nuovi nati non vengono contagiati. Purtroppo Il virus rimane vitale nel terreno per diverso tempo, viene eliminato con la saliva ed altri secreti, altri rettili vengono contagiati e possono diffondere la malattia (spero non le lucertole, sennò......).

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Luca-VE
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Messaggioda Luca-VE » ven gen 16, 2009 12:03 am

Citazione:
Messaggio inserito da Davide

... Purtroppo Il virus rimane vitale nel terreno per diverso tempo, viene eliminato con la saliva ed altri secreti, altri rettili vengono contagiati e possono diffondere la malattia (spero non le lucertole, sennò......).




Su questo ho sentito notizie balorde...:(
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C'e' da precisare una cosa, se non vado errato (servirebbe una conferma).
Gli esemplari portatori sani, sono esemplari che sono stati infettati, hanno manifestato i sintomi della malattia (magari in forma leggera) che sono poi regrediti lasciandoli apparentemente sani ma infettivi, e soggetti a ricadute.
Quindi non dovrebbero esserci esemplari sani che si infettano senza manifestare nessun sintomo e diventano portatori sani.
Un altra cosa da dire e' che le hermanni (insieme ad esempio alle pardalis) sono una delle specie con la piu bassa tolleranza al virus, quindi con poche eccezioni si infettano, manifestano e muoiono, a differenza di altre piu resistenti che reagiscono in qualche modo sopravvivendo e diventando portatatrici sane (le "famigerate" Testudo graeca, Geochelone sulcata, A. Horsfieldii, Gopherus sp. ecc).

Davide
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Messaggioda Davide » ven gen 16, 2009 12:23 am

Citazione:
Messaggio inserito da Luca-VE



C'e' da precisare una cosa, se non vado errato (servirebbe una conferma).
Gli esemplari portatori sani, sono esemplari che sono stati infettati, hanno manifestato i sintomi della malattia (magari in forma leggera) che sono poi regrediti lasciandoli apparentemente sani ma infettivi, e soggetti a ricadute.
Quindi non dovrebbero esserci esemplari sani che si infettano senza manifestare nessun sintomo e diventano portatori sani.




Infatti, come ho detto i portatori sono "sani" almeno temporaneamente, ma non è detto che non si ammalino prima o poi anzi, è molto probabile che la loro spettanza di vita sia comunque inferiore rispetto a quella di soggetti non contagiati.
Sul fatto che gli esemplari contagiati abbiano manifestato qualche segno di malattia questo dipende dall'entità dei sintomi, a volte talmente lievi da passare inosservati, a volte più intensi e meglio visibili, anche se in questi casi in genere la malattia è da subito evolutiva e con prognosi pessima.
E' una situazione paragonabile all'infezione da HIV (AIDS) nell'uomo. Molto spesso il contagio passa inosservato o perché completamente asintomatico, o perché i sintomi sono lievi, transitori e confondibili con una malattia febbrile stagionale, poi il soggetto può diventare portatore "sano" a tempo indeterminato, o sviluppare da subito la malattia conclamata (o situazioni intermedie).

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Messaggioda Luca-VE » ven gen 16, 2009 12:41 am

Perfetto, quindi in qualche modo mi dai la conferma.
Il punto a cui volevo arrivare e' che un animale perfettamente sano, che non abbia mai manifestato il minimo sintomo, difficilmente puo' essere considerato infetto (e' il caso di esemplari nati in proprio e ampiamente osservati, come credo siano quelli di Giulietta) tanto piu se si tratta di hermanni con relativa scarsa resistenza al virus.

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Messaggioda spotti nino » ven gen 16, 2009 5:57 am

Davide meglio di cosi non potevi chiarire!ogni 5 anni rifaccio fare i test agli adulti (come dimostrato esponendo i doc ogni esposizione e mi risulta essere l'unico) appunto perchè da spiegazione"terra terra"fattomi dal veterinario e paragonando alla persona da quando si nasce sono "cellule" che per la maggiore le ibera sono soggette tipo tumorali o hiv stanno in incubazione come possono non manifestarsi mai possono attaccare l'organismo e in questi casi far diventare portatori gli adulti e aspettano le condizioni opportune per il manifestarsi,ma come ho detto sopra quando mi era successo il medico era sicuro che l'epidemia era partita dai medesimi bebi ed era giunto appunto alla conclusione sopra citata e da considerare che i test vengono effettuati in due laboratori tedeschi ma soltanto per 4 ceppi specifici ed è per questo che l'ultimo è chiamato X osservandone l'evoluzione diversa ma non riescono ad isolarlo,nel caso possa interessare l'università di Milano è da sei anni che è a disposizione e ritira a pagamento minimo gli esseri colpiti e mi avevano consigliato come trattamento preventivo somministrare dello xoviran(il principio attivo lo si usa per combattere il fuoco di Sant'Antonio) era l'unico medicinale che aveva avuto in qualche caso risultato positivo non per salvare gli animali ma aveva rallentato il decorso in maniera considerevole e parlandone con Bielli in occasione dei primi tartabeach mi confermava esserne al corrente essendo stato intepellato dai medesimi poi per mia fortuna non mi sono piu interessato direttamente ma vista la discussione presumo che non siano stati fatti passi in avanti nel caso lo saprò a giu 2010 quando farò i test

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Mary Jane
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Messaggioda Mary Jane » ven gen 16, 2009 11:07 am

Ma, fatemi capire.. da quello che sto leggendo Herpes virus, penso Zoster, porta a morte certa le tartarughe:0?.. non c'è cura? Per esempio per noi uomini c'è un farmaco, molto costoso, che si usa proprio per curare e debellare il virus che, come sapete, quando si è infettati per la prima volta, poi rimane latente nel nostro organismo per riemergere nei momenti in cui le difese immunitarie calano. Questo farmaco serve prevalentemente per curare il fastidioso "Fuoco di Sant'Antonio" e non può essere prescritto per l'Herpes labbiale, non perchè inefficace(anzi), ma perchè a carico del SSN e come dicevo prima troppo costoso. Il nome del farmaco è BRIVIRAC.
Non sono stati fatti esperimenti sulle testuggini o quant'altro, che voi "guru" sappiate, con farmaci simili?
Grazie:)

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Messaggioda Davide » ven gen 16, 2009 11:43 am

No no, l'herpes in questione non ha nulla a che fare col virus della varicella-zoster umano se non l'appartenenza alla stessa famiglia (degli herpes appunto).
I farmaci antivirali attualmente in commercio, compreso BRIVIRAC non servono a debellare il virus, che rimane comunque nell'organismo in fase di quiescenza, ma serve ad accelerare la regressione della malattia.
Che siano efficaci anche sull'herpes delle tartarughe non lo so, ma chi si è preso la briga di testare questi farmaci costosissimi su di esse? Chi ha determinato l'eventuale dosaggio utile e la durata della terapia? Questi studi per essere validi devono essere condotti su centinaia di esemplari, ed il periodo di studio può durare anche anni.
Quando non c'è una convenienza economica nessuno fa studi di questo tipo, oppure li fanno in pochissimi con costi molto elevati, ma lo studio dura molto tempo, proprio per la necessità di avere una casistica molto ampia.

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Messaggioda Luca-VE » ven gen 16, 2009 11:45 am

Citazione:
Ma, fatemi capire.. da quello che sto leggendo Herpes virus, penso Zoster, porta a morte certa le tartarughe?.. non c'è cura?

Qui trovi le info sull'herpes virus http://www.tartaclubitalia.it/documenti ... svirus.htm
Sarebbe troppo lunga ricominciare dall'inizio, semplificando diciamo che purtroppo non c'e cura e che nel 95% dei casi le tartarughe muoiono, il 5% che si salva e' comunque infettivo e infetta le altre...:(

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Messaggioda loana » ven gen 16, 2009 12:19 pm

quoto adriana quando dice che la mollezza, alla quale aggiungerei la secchezza del carapace e l'incapacità ad idratarsi siano da ricondurre più al x virus che all'herpes.

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Messaggioda Mary Jane » ven gen 16, 2009 12:23 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Luca-VE

Citazione:
Ma, fatemi capire.. da quello che sto leggendo Herpes virus, penso Zoster, porta a morte certa le tartarughe?.. non c'è cura?

Qui trovi le info sull'herpes virus http://www.tartaclubitalia.it/documenti ... svirus.htm
Sarebbe troppo lunga ricominciare dall'inizio, semplificando diciamo che purtroppo non c'e cura e che nel 95% dei casi le tartarughe muoiono, il 5% che si salva e' comunque infettivo e infetta le altre...:(


Grazie Luca!

A parte tutto ho letto cosa diceva riguardo alle cure e si parla di somministrazione per via orale di ACYCLOVIR che non è altro che lo stesso "pagliativo", sottoforma di pomata che viene utilizzato per l'Herpes labbiale umano e non solo:I. Questo ha la qualità di "seccare"(detto semplicemente) l'esantema, ma non di debbellare il virus. Infatti credo che questo documento che mi hai postato sia vecchio.

Vi parlo proprio del BRIVIRAC che è un farmaco di ultimissima generazione, il principio attivo è il BRIVUDIN, mentre per l'ACYCLOVIR il principio è l'ACICLOVIR.
E' un nuovo farmaco antivirale brivudin, che agisce direttamente sulle cellule virali lasciando intatte quelle non infette. La caratteristica di questo farmaco è costituita dal fatto che il farmaco così come viene somministrato è inattivo e solo all'interno della cellula intaccata da virus diviene attivo e determina la distruzione cellulare. Questo meccanismo d'azione conferisce a Brivudin una notevole selettività d'azione. Il trattamento antivirale precoce, entro le 72 ore dalla comparsa delle prime lesioni cutanee, ha l'obiettivo di ridurre il tempo di replicazione del virus e prevenirne le complicanze.
Non sò.. che voi sappiate non ci ha pensato nessuno di provare con le tartarughe?
(ovviamente ricercatori o medici intendo, non fai-da-te)

Davide
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Messaggioda Davide » ven gen 16, 2009 1:03 pm

Citazione:

Vi parlo proprio del BRIVIRAC che è un farmaco di ultimissima generazione, il principio attivo è il BRIVUDIN, mentre per l'ACYCLOVIR il principio è l'ACICLOVIR.
E' un nuovo farmaco antivirale brivudin, che agisce direttamente sulle cellule virali lasciando intatte quelle non infette. La caratteristica di questo farmaco è costituita dal fatto che il farmaco così come viene somministrato è inattivo e solo all'interno della cellula intaccata da virus diviene attivo e determina la distruzione cellulare. Questo meccanismo d'azione conferisce a Brivudin una notevole selettività d'azione. Il trattamento antivirale precoce, entro le 72 ore dalla comparsa delle prime lesioni cutanee, ha l'obiettivo di ridurre il tempo di replicazione del virus e prevenirne le complicanze.
Non sò.. che voi sappiate non ci ha pensato nessuno di provare con le tartarughe?
(ovviamente ricercatori o medici intendo, non fai-da-te)





Nella tartaruga è impossibile una somministrazione precoce, perché quando c'è una sintomatologia conclamata che ti induce a pensare ad una malattia herpetica questa è già in una fase troppo avanzata. In ogni caso neanche questa molecola eradica l'infezione, ma al limite può, in via del tutto ipotetica, limitare le manifestazioni cliniche. Che sappia io non ci sono pubblicazioni sull'uso del brivudin nelle tartarughe, anche perché questa molecola si è dimostrata attiva solo su alcuni tipi di herpes, primo fra tutti lo Zoster umano.


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