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Ecco, questa è la prima ricostruzione che abbiamo fatto, molto rudimentale. La lesione era estesa sia sopra che sotto a causa di una infiltrazione di batteri in una ferita. Arrivava fino sotto la coda.E' stata ripulita e fatta risarcire bene prima della ricostruzione. Dopo l'indurimento del materiale, l'abbiamo scartata per ridurne lo spessore e ormai è più di due anni che la signora se la porta in giro accoppiandosi senza problemi. Non è bellissima da vedere, ma come ho detto, ha evitato l'infiltrazione di altri batteri anche durante il letargo e permette gli accoppiamenti senza problemi. Sono state usate resine bicomponenti della hilti. Per il marginatone invece, dato che il materiale doveva essere robusto ma elastico, abbiamo usato fogli di kevlar ritagliati in sagoma con la lesione, da più piccoli a più grandi,partendo dai più piccoli a salire con i più grandi in modo da ridurre lo spessore al momento di sovrapporsi con il corneo e spennellandoli con il reagente apposito. L'operazione è piuttosto lunga e l'animale va tenuto fermo per qualche ora, finché il reagente non si è solidificato bene, poi può essere scartato e lisciato. Si può mischiare con il reagente un colorante per imitare il colore del corneo. In caso di buchi come quelli della tartaruga di Suelo, conviene riempire prima con il bicomponente e poi coprire con un pezzettino di stoffa di kevlar o vetroresina( meglio il kevlar perché è molto più elastico e non si cretta con gli urti), in modo da inparentare con il corneo ed evitare che salti via durante gli accoppiamenti. Ma ripeto, l'esperto e tecnico è Alberto, che conosce tutti questi materiali e sa come usarli e modellarli.