Messaggioda FrancescoT » mar dic 09, 2008 7:14 pm
Perchè in questo caso la diagnosi è giusta e la cura dovrebbe essere appropriata...
L'Enterite catarrale può essere acuta,subacuta o cronica
L'Enterite catarrale acuta si può riconoscere macroscopicamente (all'autopsia) per l’iperemia, accumulo di liquidi ed essudazione sierocatarrale della mucosa intestinale.
Il contenuto intestinale appare non digerito (amorfo), fluido mentre i linfonodi meseraici mostrano segni di linfoadenite acuta semplice (aumento di volume, congestione ed edema.
La diarrea acquosa è la conseguenza clinica più frequente di questo tipo di enterite (disidratazione, ecc..)
La forma di enterite catarrale acuta si osserva nelle colibacillosi, enteriti virali da rota e coronavirus, coccidiosi, giardiasi e criptosporidiosi.
L'Enterite catarrale subacuta si caratterizza per la presenza, nelle feci, di notevoli quantità di essudato sierocatarrale, iperemia meno severa ed edema della mucosa intestinale.
Le manifestazioni cliniche caratteristiche di questo tipo di enterite comprendono la diarrea acquosa o di aspetto grigiastro pastoso conseguente a processi di disidratazione e malassorbimento. E’ frequente nelle parassitosi e nel dismicrobismo intestinale.
Enterite catarrale cronica: congestione vascolare e edema sono poco evidenti o non appaiono.
Sono dominanti, invece, gli ispessimenti della mucosa e della parete intestinale.
Questo tipo di enterite è generalmente la conseguenza della forma acuta della enterite catarrale ma può verificarsi anche diretta-mente da diverse parassitosi intestinali.
In questo caso le feci sono color catrame, diarrea intermittente e sindrome da malassorbimento.