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Messaggio inserito da Mc Gyver
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Quello che volevo dire era che: se la tartaruga presenta una patologia grave(e quando la manifesta dato il metabolismo piuttosto lento dei rettili solitamente siamo già alla frutta)qualsiasi cura il veterinario competente disponga deve essere ben accetta....
Ecco perché non avevo capito, perché quella NON SAREBBE una cura palliativa!
Le cure palliative prevedono terapie esclusivamente sintomatiche il cui unico scopo è di rendere meno doloroso (in tutti i sensi, fisico e mentale), di lenire la sofferenza in soggetti in cui destino verso una morte vicina è già segnato da una malattia sicuramente infausta.
Tutte quelle terapie che hanno invece lo scopo di debellare la malattia, sono terapie MIRATE, non palliative, sono il cardine della cura primaria. Una terapia antibiotica non costituisce mai una terapia palliativa, quando l'infezione da debellare è la principale morbosità del soggetto. Se tu dici che in una tartaruga ormai spacciata si può dare anche il baytril come "terapia palliativa" , e così come il baytril andrebbe bene qualsiasi altra cosa prescritta da un veterinario allora non sono d'accordo, primo perché non si tratterebbe di una terapia palliativa ma di una cura primaria, secondo perché non diminuirei le sofferenze dell'amimale ma le aumenterei con iniezioni dolorose e forse con altri disturbi non obiettivi, terzo perché sarebbero soldi sprecati.
Come ho detto prima il farmaco va dato quando è ora, nel momento giusto, che non è né alle primissime avvisaglie di ogni minimo malessere ma neanche quando solo un miracolo potrebbe portare a guarigione. L'abilità del medico, veterinario o umano che sia, sta anche in questo, nell' "occhio clinico" , capacità di cogliere i segni e i sintomi che possono far capire che la malattia sta prendendo una "certa" piega....e trarne le dovute conclusioni terapeutiche.