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minimicrochip prima generazione
Inviato: sab ott 20, 2012 2:45 pm
da tartaclaudia
L'anno scorso ho usato i primi minimicrochip che si trovavano in commercio su cinque marginate del 2008. Fin da subito evidenziavano dei problemi di lettura che sono andati aumentando con la crescita degli animali.
Oggi il mio lettore si rifiuta di leggerli anche usando batterie al litio e considerando che gli ufficiali del CITES usano lo stesso modello come si può ovviare al problema?
Solo io ho avuto la fortuna di incrociare sulla mia strada quei chip "difettosi"?
E se pensassi di risolvere drasticamente il problema ri-microchippando le tarta?
Prima di interpellare l'ufficio Cites di mia competenza gradirei un vostro parere... gazie.
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: sab ott 20, 2012 3:14 pm
da Rucola
Rimetti batterie alcaline, le batterie al litio hanno una tensione leggermente inferiore.
Quasi tutti i lettori hanno questi problemi, se la batteria non è nel pieno della sua capacità. E poi i microchip non si cancellano ne perdono la capacità di ritrasmettere il segnale. Eventualmente puoi cercare di sollecitare l'impedenza che fa attiva il chip premendo due o tre volte la richiestq di lettura.
Ma ripeto batteria l mssimo.
Un altro consiglio togli la batteria ogni qual volta nopn usi il lettore.
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: sab ott 20, 2012 3:42 pm
da tartaclaudia
Primo tentativo - batteria al litio : tensione a vuoto 8,80 V
Secondo tentativo - batteria alcalina ancora sigillata, scadenza 2016 : tensione a vuoto 8,82 V
Richieste di lettura per tentativo : innumerevoli
Risultato su cinque tarta :

L'idea è buona, il risultato purtroppo

Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: sab ott 20, 2012 4:44 pm
da nico62
All'inizio si parlò di una partita di minichip "fasulli ", ci dovrebbe essere una discussione...
trovata:
viewtopic.php?f=12&t=20282&p=287030&hilit=minichip#p287030Hai provato il lettore in altre situazioni, altre tarta diverse da queste cinque ???
Se assodiamo che il lettore è ok - io andrei dal mio Veterinario e proverei con il suo lettore a leggere i minichip.
Se anche il Veterinario non ne becca neppure uno allora è colpa dei chip!!
A questo punto chiamerei il Cites e gli spiegherei la cosa, vediamo cosa ti dicono!!
Chiedi se puoi andare da loro con le tarta al seguito e provare con loro..
Facci sapere
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: sab ott 20, 2012 7:08 pm
da Rucola
nico62 ha scritto:All'inizio si parlò di una partita di minichip "fasulli ", ci dovrebbe essere una discussione...
trovata:
viewtopic.php?f=12&t=20282&p=287030&hilit=minichip#p287030Hai provato il lettore in altre situazioni, altre tarta diverse da queste cinque ???
Se assodiamo che il lettore è ok - io andrei dal mio Veterinario e proverei con il suo lettore a leggere i minichip.
Se anche il Veterinario non ne becca neppure uno allora è colpa dei chip!!
A questo punto chiamerei il Cites e gli spiegherei la cosa, vediamo cosa ti dicono!!
Chiedi se puoi andare da loro con le tarta al seguito e provare con loro..
Facci sapere
Nicolino, sono io che ero stato accusato di importare microchip fasulli (un microchip non perde mai, teoricamente, il codice che ha inserito) , ma si trattava solo di una errata codificazione da parte del fornitore poi corretta, tant'è che la forestale me ne ha anche chiesti in prova due dozzine e soppratutto li sto ancora usando per le i miei esemplari e la commissione accetta regolarmente le mie movimentazioni.
E, ti dirò, che la cosa mi ha dato molto fastidio, soppratutto perchè qualcuno si riteneva depositario della assoluta verità in fatto di microchip e non riteneva che sul mercato potessere esistere ed esistono delle alternative.
Ascolta il parere di un tecnico, il problema (te lo descrivo rudimentalmente) è solo nell'eccitazione dell'impedenza che sta all'interno dell'involcro in vetro in cui è inserita la memoria (chip), che se non ha potenza a sufficienza fa fatica ad attuare la risposta del codice. E' sufficiente mettere una batteria nuova nel lettore, ovviamente se è un buon lettore.
Per concludere, a volte il chip può essere (raramente) espulso e solo una radiografia lo può verificare, in questo caso con una atocertificazione ed un certificato del veterinario che ne ha verificato che lo stesso non è più nell'esemplare, inviata alla forestale è suffciente per emettere un nuovo Citrs, ovviamente si dovrà pagare la solita somma di 15,49.
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: sab ott 20, 2012 7:10 pm
da Rucola
tartaclaudia ha scritto:Primo tentativo - batteria al litio : tensione a vuoto 8,80 V
Secondo tentativo - batteria alcalina ancora sigillata, scadenza 2016 : tensione a vuoto 8,82 V
Richieste di lettura per tentativo : innumerevoli
Risultato su cinque tarta :

L'idea è buona, il risultato purtroppo

Che tipo di lettore usi?
Marca e caratteristiche.
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: sab ott 20, 2012 10:08 pm
da nico62
@Rucola: non ho tirato fuori la discussione perchè volevo tirarti in ballo di nuovo
con quella storia dei chip "tarocco"!!!
Volevo solo dire che forse potevano far parte di quella partita e non era buoni..
Giuseppe ero in " buonissima fede !..

Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: dom ott 21, 2012 5:42 pm
da tartaclaudia
Il lettore che uso è il Real Trace RT100 V5. Non sarà il migliore in assoluto ma non credo neanche che sia una ciofeca.
I microchip sono della UNO PICO ID procurati tramite un'associazione che li ha importati direttamente. Mi hanno dato sempre problemi di lettura. Li avevo provati dal grossista che mi fornisce gli altri chip anche con lettori decisamente più professionali (e costosi) con gli stessi risultati deludenti.
Attualmente la cosa non mi pone problemi ma se volessi cederne una? se venissero a fare un controllo?
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: dom ott 21, 2012 5:47 pm
da tartaclaudia
Dimenticavo: avendone ancora due ne ho estratto uno dalla siringa e per leggerlo l'ho messo sulla scrivania....
Domani comprerò un'altra pila.
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: dom ott 21, 2012 8:23 pm
da Rucola
tartaclaudia ha scritto:Dimenticavo: avendone ancora due ne ho estratto uno dalla siringa e per leggerlo l'ho messo sulla scrivania....
Domani comprerò un'altra pila.
Il Petscan V5 è un ottimo prodotto e legge senza difficoltà i minichip, il suo problema sono le batterie che devono essere sempre al massimo altrimenti ha dei problemi di lettura, per questo ti ho consigliato di tohlierle quando non usi lo strumento.
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: dom ott 21, 2012 9:01 pm
da fleming76
I chip 7x1.25mm (mini) hanno una portata di lettura circa un terzo di quelli tradizionali (12x2.12mm)
Il Petscan V5 è un lettore economico, lo dice anche il prezzo, con i mini ha una portata di circa 1cm (vi basta fare una prova con un chip non inserito, questa portata va bene con le baby o con quelle di piccola taglia tipo le hh, ma con le marginate adulte no
I lettori professionali sono altri, ad esempio la linea rumitag della datamars

il GES3S

il GES2S

l'antenna esterna
oltre ad avere una maggiore portata questi con annessa antenna esterna possono direzionare la lettura a livello di qualsiasi cavità

io ho il GES2S con antenna e l'ho provato anche con marginate di 35cm senza nessun problema, almeno gli uffici cites dovrebbero avere un lettore del genere.
Re: minimicrochip prima generazione
Inviato: lun ott 22, 2012 4:32 pm
da tartamau
Concordo con Antonio e Rucola. Prima cosa è un buon lettore, seconda la distanza di lettura.
Così ad occhio i chip sono stati inseriti non in prossimità del carapace, questo fa si che anche lettori mediamente potenti, comunque tutti limitati da una distanza minima di lettura, possono non rilevare (eccitare) il chip. Il problema non è dei chip in se, piuttosto della miniaturizzazione. Immaginate che l'energia per attivare il chip, che dunque invia al lettore il codice in esso memorizzato, è dato dal lettore stesso e viene captato dal chip in tramite di una minuscola antenna fatta di filamento di rame avvolta finemente . Se per motivi di carica e/o di distanza siamo fuori range, il lettore non rivelerà nulla.
Una soluzione è quella di sovracaricare il chip con input ripetuti, come raccomanda giustamente Rucola, tuttavia il punto nodale sta nel sito di inoculo. Infatti se esso viene inserito tra carapace e piastrone, con il crescere delle dimensioni dell'animale, il chip andrà irrimediabilmente fuori dalla portata del lettore. Con un minimo di accortezza, si può ovviare a questo problema inserendo il chip, anche nelle baby, in posizioni attigue al carapace o al piastrone, cosi che crescendo vi rimarranno prossime e rimarranno leggibili. Altro problema connesso all'inserimento, sta nel rigetto quando il chip è inserito troppo vicino al foro di ingresso, ma anche da guai meccanici quando la zona di inoculo è compressa dagli arti in movimento. Basta infatti una minima pressione per rovinare l'involucro irreparabilmente.
Personalmente di questi microchip ne ho esperienza di circa un migliaio senza alcun problema. I primi, di fatto i primi arrivati in Italia, sono stati inseriti nell'autunno 2010 e funzionano tutt'ora perfettamente. Se ho avuto problemi, sono stati con i fratelli maggiori!
Concludo facendo notare che gli attuali lettori sono stati studiati per microchip di dimensioni maggiori, è quindi normale che qualche problema di lettura venga fuori, dunque è auspicabile che, in funzione del crescente utilizzo dei mini, ci sia una risposta da parte dei produttori di lettori.