Messaggioda Faber78 » mer set 22, 2010 9:35 am
....vedi... l'esistenza di quelle "palmette" e tartarughiere larghe 30 cm e profonde 12, è particolarmente diseducativa, sopratutto quando vengono proposte (ai polli, ai semplicioni, a quelli che non sanno probabilmente neppure badare a se' stessi, insomma, a tutta quella categoria di gente con il "soldino" facile, gli spazi limitati e il "fammi accontentare il pupo così non rompe più..") come soluzione ideale.
Posso farti l'esempio di un animale che veniva AMMAZZATO categoricamente, (anche oggi, ma sempre in minor misura) ma di cui non si parla? (oltre il pesce rosso, voglio portare l'esempio di un'altro rettile...)
Iguana iguana.
Le iguana verdi, fino qualche anno fa', oggi grazie al cielo un po' meno tra perfezionamenti legali inerenti le spedizioni e una "crescita culturale" da parte degli acquirenti, venivano acquistate in pacchi, stipate come caschi di banane. (ho visto tutto dal vivo...). Arrivavano al negoziante (talvolta direttamente a lui, neppure al "vil grossista" *ma non tutti i commercianti comunque sono delle carogne*) al costo, inclusivo di spese di spedizione, tra i 5 (C I NQ U E ) e i 7 ( S E T T E ) euro ad esemplare (e rivendute almeno a a 30). Ovvio, con cites e carte in regola. Si trattava e si tratta ancora, quando arrivano, di animali baby, che un buon 70% delle volte muoiono dopo una o quattro settimane per le condizioni inadeguate in cui vengono mantenute dal solito acquirente dai facili entusiasmi e dalla scarsa cultura.
Perchè non se ne parla? perchè non vengono reimmesse in natura, o se capita, si tratta di casi infinitamente minori rispetto le tartarughe (trachemys, pseudemys, graptemys ecc..); tralascio il fatto che "muoiano" all'abbassamento delle temperature invernale, poichè sono certo che un iguana di 1,70m su un'albero o in un negozio o sul balcone tra aprile e agosto, costituisca allarme "sociale" macroscopico e di cui s-parlare, maggiore delle cose ben più gravi come la fauna alloctona (che è in grado di immergersi e scomparire alla vista) che "alligna" e sottrae spazi a quella autoctona, che sono cose che solo "noi", riusciamo a "vedere" come ben più gravi.
lo deduco dal fatto che se in tutta italia le iguana "rescue" saranno un centinaio o magari anche il doppio o il triplo, di tartarughe non più -ine, invece, si parla nell'ordine di parecchie migliaia. Che lo vogliate accettare o meno, si tratta di animali sacrificali che, tra la loro morte e l'ignara idiozia di chi l'ha cagionata, hanno insegnato molto alla gente e all'opinione pubblica. ( e si spera anche nell'animo di colui che ne ha cagionato la morte); anche grazie al fatto di essere incluse in CITES e di causare problemi burocratici nel caso di morti non denunciate, o riciclaggio di documenti ecc ecc.
Questo non significa che non sia un problema, ma che probabilmente, adesso, si iniziano ad allevare con più senno rispetto una dozzina di anni fa', quando ci fu' il "boom". Il che si traduce in 1) un maggior numero di proprietari che hanno allestito il loro terrario-tropicario, per la bestia che arriva tranquillamente ai 2 metri, 2) in acquirenti che hanno capito che l'erpetofilia non è affar loro.
Internet, ha migliorato parecchio le cose, e questo portale, nel caso di tartarughe e testuggini, ne è un'esempio eclatante.
Le Iguana, non sono proibite in Italia, e spero non lo saranno mai.. per me, sono l'eclatante caso di "evoluzione" dell'acquirente da strampalato esibizionista amante dell'esotico, a qualcosa di più utile (un appassionato VERO oppure uno che capirà che non è affar suo, categorie utilissime in entrambi i casi).
Questo per dire che, regolamentando ( e anche con le iguana, si poteva far prima e meglio), applicando, informando, si insegna di più che non "abolendo".
Riflessione un po' decontestualizzata dall'ambito terraristico, ma credo pertinente:
E' un errore classico che mi dispiace passi inosservato... quando in italia si abolì il nucleare (e io personalmente spero che nonostante tutto, il problema non si ripresenti, tra le baggianate di un governo e l'altro...), si fece il macroscopico errore di proibire, informalmente, anche la ricerca in campo nucleare. Probabilmente se non lo avessero fatto, si sarebbe arrivati prima al LHC di Ginevra, ci sarebbe stata qualche eccellenza italiana in più (anche se forse come cervello in fuga) e chissà, si sarebbero potuti studiare modi più sicuri di avvalersi di questo genere di energia, o di porre rimedio all'inquinamento prodotto dagli errori di gestione della stessa, avvenuti precedentemente o altrove...